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Borghi d'Italia - Civita di Bagnoregio

Verantwortlicher Autor: Antonio Tisi Roma, 26.03.2019, 17:51 Uhr
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Civita di Bagnoregio (Viterbo) -
Civita di Bagnoregio (Viterbo) -   Bild: Antonio Tisi

Roma [ENA] Immersa nella Valle dei Calanchi, in provincia di Viterbo nel Lazio, c'è "la città che muore", ma non è una città, anzi, non lo è affatto.. Al contrario è un "grazioso borgo", che ozia nel silenzio della valle, nel ventre della Tuscia, a metà strada tra il lago di Bolsena e i primi sottoboschi umbri

nell'alto Lazio. Un territorio collinare di origine vulcanica nella zona settentrionale della provincia di Viterbo, definita Alta Tuscia, qui si trova questo incantevole borgo, Civita di Bagnoregio. Questo borgo, nonostante abbia ereditato questa appellativo di città morente, al contrario è definito uno dei "borghi più belli d'Italia" ed è visitato da centinaia di migliaia di persone, da ogni parte del mondo. Il paese si trova tra due valli, quella del Fossato del Rio Torbido e quella del Fossato del Rio Chiaro e che un tempo rappresentavano le uniche vie che, dalla valle del Tevere, portavano fino al Lago di Bolsena. Questo paesino, posto su una collina di roccia magmatica, attualmente conta meno di una ventina di residenti ufficiali.

Oggi è possibile raggiungere il borgo solo ed esclusivamente a piedi e tramite un lungo viadotto di cemento con un'ultima parte di esso, in prossimità dell'accesso al centro storico, abbastanza ripida e impegnativa. Le origini del borgo risalgono all'epoca etrusca e nel tempo, gli abitanti di questo paesino hanno dovuto continuamente cimentarsi con diverse e nuove soluzioni per raggiungere il centro abitato, per via dell'erosione e delle frane che ne impedivano e variavano di volta in volta la via d'accesso. Un esempio è il Bucaione, un tunnel d’accesso scavato direttamente nella roccia sedimentaria del monte stesso.

L'aspetto architettonico attuale del borgo ha le fattezze e la predominanza dell'epoca medioevale che si è conservato da allora. Per via della sempre più precaria condizione strutturale del centro abitato, nella metà dell'ottocento, si ebbe la necessità di abbandonarlo fino a farlo diventare quasi disabitato. La gran parte degli abitanti si trasferì al di là della valle, nel comune di Bagnoregio, e Civita divenne quasi vuota. Dopo aver impegnato totalmente il viadotto, si accede al borgo attraverso la Porta Santa Maria e quindi si raggiunge, nel centro, la piazza del borgo che ha a cornice i palazzi nobiliari dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni costruiti da alcune importanti famiglie del viterbese durante il periodo del Rinascimento.

La piazza San Donato, ospita la chiesa principale, di architettura cinquecentesca viterbese, che si erge su un antico tempio etrusco; all'interno della stessa è presente uno splendido crocifisso in legno realizzato in area fiamminga verso la fine del XVI secolo. Nei palazzi nobiliari è possibile ammirare diverse cose interessanti, ma nel palazzo degli Alemanni c'è il Museo geologico e delle frane, di riferimento per coloro i quali navigano in queste discipline. Il paesino si sviluppa tutto attorno alla piazza stessa con viuzze e vicoli stretti che portano tutti a qualche "caratteristico" belvedere dal quale ammirare le valli circostanti o i calanchi. Per entrare e vedere il borgo, come nel "Medioevo", c'è bisogno di pagare un "dazio"...

Campanile di Civita di Bagnoregio (Viterbo)
cantina per la conservazione del vino - Civita di Bagnoregio (Viterbo)
veduta di Civita di Bagnoregio e dei Calanchi

una piccola tassa di soli 5 euro che serve al comune per gestire i costi di organizzazione del flusso di turisti e per offrire i servizi. Ci sono altre cose da vedere, i resti della casa natale di San Bonaventura, la porta di Santa Maria, con i due leoni che trattengono tra le zampe una testa umana, e questo per ricordare una rivolta popolare degli abitanti di Civita contro la famiglia orvietana dei Monaldeschi; ancora da vedere il Palazzo Vescovile, un mulino del XVI secolo. Altrettanto interessante è visitare le cantine e alcune abitazioni ricavate nel tufo o nella pietra lavica. Nel borgo sono presenti diversi locali, winebar, osterie e piccoli ristori, dove è possibile gustare i prodotti locali e la gastronomia del posto.

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