Tiro alla fune con la UE
Italia [ENA] Sembra il tiro alla fune. Un gioco di forza che mette da una parte l'Italia e dall'altra la Commissione Europea. La data dell'8 luglio si avvicina, il giorno nel quale l'Ecofin, l'organo di controllo della Commissione, dovrà valutare e decidere se il nostro paese ha o meno infranto la regola
del disavanzo eccessivo e quindi avviare una procedura che ammonisce e punisce l'Italia. Ma perché tanto scalpore? Non è certo la prima volta. La storia ci ricorda che già esistono tre precedenti, 2005, 2009 e 2018. Con il governo Berlusconi III, nel giugno del 2005, la Commissione europea avvia una procedura d’infrazione nei confronti del nostro paese per lo sforamento eccessivo del rapporto debito/pil. Ancora nel dicembre del 2009, sempre con il governo Berlusconi ma versione IV, il Consiglio dell'Unione europea applica la decisione 2010/286/UE che esplicita l’esistenza di un disavanzo eccessivo in Italia e quindi rende ufficiale una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia.
Più recentemente con l'attuale governo M5S-Lega, nel novembre 2018, la Commissione segnala che il debito pubblico italiano in rapporto al Pil, nel prospetto del Documento programmatico di bilancio per il 2019, non rispetta la regola del debito, e asserisce che vi siano tutti i presupposti per l’avvio di una procedura per disavanzo eccessivo. Ripeto perché tanto scalpore? Non è nuovo questo gioco. Il gioco del tiro alla fune, appunto.