Maccheroni al Mattarello. Il presidente, calma gli animi..
Roma [ENA] Sono stati giorni tesi fra Francia e Italia. Una crisi diplomatica si era affacciata alla finestra e dall’Eliseo un vento gelido aveva raggiunto il Quirinale. Tanto è vero che anche l’ambasciatore francese, Christian Masset, ha dovuto (per alcuni giorni) ripiegare in patria verso Parigi per delle,
non meglio definite, … “consultazioni“. La crisi aveva preso dimensioni maggiori, in quanto lo stesso Macron, non avendo più un riferimento (Giuseppe Conte), quale interlocutore diretto, non riusciva ad avere un dialogo con l’Italia. Dopo che il premier francese aveva più volte ritenuto utile dialogare con il suo omologo politico italiano, ma del quale non si è percepita l’azione e neppure l’intenzione, vanificata probabilmente per il “fuoco incrociato” dei suoi due “vice”, Salvini e Di Maio, verso lo stesso Macron e che non hanno risparmiato “affondi pepati”, l’Eliseo trovandosi “spiazzato”, ha ritenuto utile e unica soluzione quella di interloquire con il presidente Mattarella, che,
ha fatto un passo formale per disinnescare il conflitto aprendosi a Parigi con una telefonata. “I due presidenti hanno riaffermato l’importanza per entrambi i Paesi della relazione franco-italiana, nutrita da legami storici, economici, culturali e umani eccezionali” così spiegato dall’Eliseo in un comunicato che continua cosi: “ricordato che Francia e Italia, che hanno costruito insieme l’Europa, hanno una responsabilità particolare per operare di concerto alla difesa e al rilancio dell’Unione europea”.
La chiacchierata al telefono fra Mattarella e Macron avrebbe ricucito lo “strappo” e selciato il sentiero per il ritorno dell’ambasciatore Christian Masset che dopo le “ingerenze” del partner italiano, definite “inaccettabili e provocatorie”, era stato richiamato all’ovile. Questo scontro diplomatico, inedito nella storia delle relazioni bilaterali dal dopoguerra, ha avuto bisogno dell’intervento del presidente Mattarella per distendere gli animi e ricondurre i rapporti politici e diplomatici con l’equilibrio e la collaborazione che è richiesta fra i due paesi “cugini”. E’ il caso di dire, forse, che a volte ci vuole il “mattarello” per lavorare meglio la “pasta”, potersi “sedere al tavolo” e riaggiustare il palato!